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La teoria dei colori

casina vanvitelliana pag 65

la teoria dei colori

hermann nitsch

la mia teoria dei colori vuole occuparsi soltanto del fenomeno del colore, il mio interesse non è rivolto alla maniera in cui il colore appare alla scienza, ma piuttosto a come l’artista possa rapportarsi ad esso. il fenomeno del colore astratto dal mondo, dei colori più disparati, la loro bellezza, la possibilità di accrescere ulteriormente questa bellezza con l’arte combinatoria. deve esserne analizzata la possibilità d’impiego per il mio teatro delle orge e dei misteri e quindi i rapporti sinestetici con le altre percezioni sensoriali. ciò che mi concerne è inoltre fino a che punto si debba insegnare l’armonia cromatica, la sensazione del dar forma con i colori, e trasmetterla ai più giovani.

Quale creatura vivente, versata nelle sensazioni, di tutti i fenomeni meravigliosi dello spazio che si apre intorno a sé non ama prima di tutto la luce che tutto allieta, con i suoi colori, i suoi raggi ed onde; la sua delicata onnipresenza, come giorno che risveglia. Come l’anima più intima della vita, il mondo colossale delle stelle instancabili respira la luce e nuota danzando nel suo flusso azzurro — la respira la pietra scintillante, che riposa in eterno, la pietra sensuale che succhia e l’animale selvatico, bruciante, polimorfo
prima di tutto però lo splendido straniero dagli occhi sensuali, l’andatura leggera e le labbra delicatamente chiuse, ricche di gradazioni. Come un re della natura terrestre essa chiama ogni forza a innumerevoli metamorfosi, allaccia e separa infinite alleanze, cinge della sua immagine celeste ogni essere terre stre. La sua presenza stessa rivela la meraviglia dei regni del mondo.
l’idea estrema della carne illusa, anestetizzata e dello spirito che ne promana, è l’estinguersi, l’esser non nato, il nirvana, il nulla. l’abisso senza fondo della notte, del nulla, dell’assenza della luce, dei colori, l’oscura assenza di tutto, di tutti i sensi, di ogni coscienza, di ogni essere, è stata eletta a meta di ogni finitezza. ma quest’assenza abissale non può soltanto essere considerata come la fine di ogni essere, bensì anche come l’inizio di ogni essere. (al principio era il nulla [ ha creato il mondo dal nulla]). nel fondo senza fondo s’incontrano tutti gli edifici dell’essere, quanto più grande si è costruito il mondo, quanto più intensa si muove nell’essere la creazione, quanto più gigantesco è il realizzarsi dell’essere in direzione dell’eternità e dell’infinitezza, tanto più grandiosa è l’assenza del tutto nel nulla.
ricominciamo dalla notte, dalla notte uterina del nulla, camera della morte e della nascita del tutto. da questa notte, in ampi cicli che racchiudono la durata di nascita e morte, di strutture cosmiche, di cosmi, attraverso cosiddette esplosioni fondamentali (big bang) e con inaudito impeto di creazione e drammatico accadere, nasce la luce. ogni dolore atroce, il trauma della nascita, il tragico (la morte e la vita) si concentra dopo questa NASCITA DELLA LUCE in un uno (sfera di luce) che irradia la luce di tutti i soli possibili e immaginabili del nostro cosmo. in questa sfera di luce amorfa, che irradia ed acceca dal fondamento del caos e provoca i confini dello spazio, è contenuto tutto in potenza. innanzitutto tutta la luce e i colori dei mondi. innanzitutto si formano soli luminosi (donatori di vita), sistemi solari, la nostra galassia, miliardi di galassie. dalla luce nasce la geometria, la forza, nascono le forze celesti. le forze della natura, staccate tout court dal caos stesso, portano alla coscienza traiettorie ordinate, geometriche, all’interno delle quali si muovono i corpi celesti, che i corpi celesti percorrono. la LUCE si allarga fino a divenire suono delle sfere. la luce dei soli possenti ricopre mondi infiniti di una vita verdeggiante, salubre, fino alla carne dello spirito, mediante l’analisi dello spettro, attraverso la luce delle stelle si determina la natura chimica della sostanza delle stelle. tutto l’essente è colore, questi colori vengono risvegliati, colorati dalla luce dei SOLI, processi mostruosi, scissioni nucleari, portano la luce, il colore, per recare gioia al nostro occhio. tutti i colori sono adesso nati nell’essere. i colori divampano, estasi e fulgore sollecitano il nostro occhio felice.
l’atmosfera diviene colore, la prospettiva aerea tinge colori, profumi e odori caldi e lussureggianti dei fiori freschi.
la luce si libera nella molteplicità dei colori, nei nostri GIARDINI vediamo un divampare caldo, profumato di: umido rosso ciliegia, blu papavero, rosso sangue, rosso amarena aspro, rosso bordeaux, rosso uva, rosso tulipano, caldo rosso scarlatto. arancio delle pianete, rosso delle pianete, rosso bagnato della carne. color polpa carnosa della pesca, color polpa carnosa dell’albicocca. bianco gelsomino, bianco lillà, rosso d’uovo, blu lillà, blu lavanda, blu incenso, blu narciso, bianco narciso, blu violetta, viola ciclamino, bianco mughetto, rosso d’uovo, rosso polpa di lampone, viola passiflora purpurea, blu fiordaliso, blu acqua, celeste, verde erba, verde oro, bianco tulipano, bianco candido, bianco föhn, verde del bosco bagnato dalla pioggia, giallo rosa tea, giallo polline, giallo miele, marrone miele, azzurro papavero, marrone color zucchero, marrone color malto, marrone color caffè, giallo camomilla, giallo cromo, giallo acido, giallo oro, rosso gladiolo, viola-rosa gladiolo, rosso arancio.
dal suo fondamento stesso la luce non è nulla di soave, è stata strappata a forza al caos in una nascita dolorosa.
i fenomeni che ci circondano sono colorati dal colore, hanno tonalità, disegno, definizione differenti, le cose visibili riescono a risuonare, il colore si manifesta non soltanto nella sua apparizìone diretta al cospetto dell’occhio, esso riecheggia policromo nella musica, nei suoni, nel dato di fatto delle armonie e delle dìssonanze.
il colore è una forza che va ben al di là di quanto l’occhio riesca a vedere — a che scopo gli splendidi colori umidi di fiori bagnati morbidi di polpa di frutta all’interno dei nostri corpi, i colori preziosi dei nostri organi viventi, il sangue caldo che pulsa attraverso tutte le vene, e scorre nei ventricoli carnosi e pulsanti del cuore e nei polmoni dal rosso tulipano chiaro, è dapprima invisibile, soltanto la ferita mostra il sangue. è soltanto la ferita segnale di morte che fa rilucere il magnifico colore del sangue che ferve di vita, tutti questi colori sono altrimenti invisibili, ma diffondono la loro forza attiva negli eventi viventi del nostro corpo.
l’interno dei frutti conosce la polpa carnosa colorata, spingendosi nelle profondità marine, nell’oscurità incondizionata del mare, laddove non penetra raggio di sole, c’è vita, flora abissale, pesci abissali, essi hanno colori di particolare splendore. da essi nasce un’ebbrezza cromatica esuberante, dissipatrice, che nessuno percepisce come tale.
aprendo i corpi di questi animali appare allora la proliferazione cromatica di organi mucosi. s’impone dunque l’attribuzione al colore di un compito che si spinge oltre l’incontro con il nostro occhio.
le mie azioni sono il mettersi in cammino verso il colore, verso il segreto profondo del colore, i colori vengono strappati dal cuore e dalle interiora degli animali macellati. la carne diventa polpa carnosa di fiore. il colore è prodotto dal furore e dalla luce delle fissioni nucleari, una forza mostruosa e il furore della creazione fa risplendere tutto, porta i colori verso la loro nascita, le cose verso la loro manifestazione, verso la loro vitalità cromatica che respira. accanto ai colori nascono le essenze odorose dei fiori, la dolcezza del polline, soltanto quando tutti — le galassie, i sistemi solari, gli innumerevoli soli e mondi — si sono risvegliati all’ebbrezza luminosa e cromatica, si mostra allora la forma suprema del vivente, la figura luminosa del salvatore nelle vesti bianche, che si risvegliò ancora una volta alla luce, volto raggiante di sole del salvatore ridente, risorto (altare di isenheim). il suo volto è circondato dalla luce di tutti i soli del nostro cosmo, sullo sfondo il cielo stellato.