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L’evoluzione della mia pittura

l’evoluzione della mia pittura

già molto presto il colore mi stava a cuore. la pittura è questione di colore, la brace del colore negli antichi maestri, soprattutto in el greco e rembrandt riusciva a entusiasmarmi, così come i colori chiari e luminosi come il sole degli impressionisti fino al presente. in musica il colore si esprime attraverso l’armonia. un’arte sonora del colore nasce dalla prima polifonia, attraverso bach, la cromatica di tristano e il bollente suono della scuola di schönberg, fino al presente. le mie primissime e prime pitture si occupavano dei colori dell’intero insieme di scale. nell’evoluzione che porta la mia pittura a diventare azione il colore assumeva un nuovo compito, veniva dispensato dalla sua molteplice tonalità, utilizzato come sostanza, diventando sangue e muco. il colore della carne, del sangue e delle interiora diventava essenziale. la tonalità del rosso dominava. nasceva una arcaicità monocroma. tutto veniva indirizzato al colore dell’estasi, della vittima della macellazione, della passione, del sangue, della carne. il colore, che porta il sangue e la carne del dio, veniva continuamente celebrato. come vino rosso consacrato il colore veniva bevuto quale sangue di dio. sostanze che significano nutrimento, il cui incorporamento determina il metabolismo, venivano e vengono utilizzate nelle mie azioni. il colore dell’aggressione, della morte, dell’eccesso è al tempo stesso anche il colore della vita più intensa. il sangue è succo vitale. la profondità della morte porta in sé il germe della rinascita.
per quanto riguarda il mio lavoro, molto è realizzato. spesso si è usciti dalla norma, si è percorsa la discesa esibizionistica quasi sacrificale al di là dell’ambito del pudore nello spazio privo di tabù, nel sovrapersonale e dionisiaco eros dei mondi, nell’oscurità del regno di forze caotiche. molta luce veniva attirata nella coscienza. ora mi interessa interpretare questa luce. carne e sangue non possono essere incorporati soltanto mangiando, ma sono esperibili anche attraverso la luce. sono diventati importanti per me le manifestazioni della luce, le molteplici manifestazioni della luce colorata, i colori della resurrezione. nonostante il tema di fondo del mio lavoro, tema affermativo della vita in modo tragico e eccessivo, il mio confronto assume un’allegria mai verificatasi prima. dalle mie pitture deve partire una nuova stimolazione. i colori di tutti i fiori, di tutti i cosmici abissi di luce, devono essere inscenati in modo allegro e festoso. è stato un desiderio a lungo coltivato quello di introdurre nuovamente nella mia pittura l’intero spettro dei colori. nell’estate del 1989 ho esaudito questo mio desiderio. dopo trent’anni dipingevo di nuovo con diversi colori. lavoravo all’allegro finale della mia opera d’arte totale. la ricchezza di sensazioni, di sapore, odore, tatto e udito si amplia fino a diventare un incondizionato confronto con la luce colorata.